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Quello che gli influencer non ti dicono di Bali

Bali, l’Isola degli Dei, un luogo che sui social media è osannato come il paradiso in terra da influencer ed improvvisati nomadi digitali, ma è davvero come vi fanno vedere sui social o è un’utopia creata per prendere likes?

Noi abbiamo passato più di 4 mesi a Bali e vogliamo condividere con voi alcune cose che spesso sui social non vi dicono, in modo da evitare di venire sorpresi in maniera negativa al vostro arrivo sull’isola creandovi delle aspettative irraggiungibili.

Partiamo dalla situazione ambientale.

Bali offre alcuni dei paesaggi più ricchi e variegati del mondo, dove potrete trovare altissime cascate a picco sull’oceano, spiagge di sabbia bianca, risaie di oltre 900 anni, vulcani attivi da scalare, foreste rigogliose, cascate mozzafiato e non solo.

Queste creazioni meravigliose della natura sono però smesso rovinate dall’uomo, con costruzioni edilizie che vanno a distruggere i paesaggi, oltre che a radere al suole foreste per fare spazio a ville e resort, e scavare montagne per usufruirne la roccia. 


Anche il fittissimo traffico dell’isola ha un impatto davvero forte, specialmente nelle zone di Kuta, Canggu ed Ubud, e anche solo per percorrere 10 km ci si può impiegare un’ora e mezza nei momenti di punta. In queste zone si sente che l’aria che si respira è molto inquinata dallo smog.

Muoversi in motorino a bali richiede molta abilità e pazienza, ed è davvero pericoloso. Le regole della strada quasi non esistono, la precedenza non c’è e molti sia balinesi che turisti corrono a folli velocità facendo continui sorpassi, in strade che spesso hanno buche, sono strette e con alberi pericolanti attorno. Per guidare fuori dall’unione europea ricorda di fare prima di partire la patente internazionale per la convenzione di Ginevra, in questo video ti spieghiamo come fare. Inoltre, non partire senza un'assicurazione sanitaria di viaggio, senza la quale in caso di incidente potresti perdere migliaia di euro! Noi usiamo Genki e ci troviamo molto bene, la trovi qui.


Per concludere il discorso ambientale affrontiamo il tema dei rifiuti. A bali la raccolta differenziata non esiste e spesso, famiglie che vivono con 300 euro al mese senza nemmeno le finestre in casa, preferiscono non spendere i loro soldi per far raccogliere la propria spazzatura, finendo a creare pile di rifiuti che vengono poi bruciati o lanciate nei boschi e lungo strada.

La prima spiaggia che avevamo visto a bali era stata quella Kuta, e ci aveva davvero sconvolto la quantità di plastica presente in spiaggia e nell’oceano. Al momento non sembra che il governo si stia prendendo alcuna cura della piaga dei  rifiuti, e con l’aumentare della popolazione sull’isola, la situazione potrebbe diventare insostenibile. 


Sebbene su Instagram vi facciano sempre vedere bali come un paradiso tropicale, dobbiamo tenere a mente che invece è molto affollata. Ovunque vogliate andare sull’isola, aspettatevi di trovarci qualcuno.

Questo affollamento è esploso soprattutto dopo la pandemia di covid, quando migliaia di nomadi digitali hanno invaso l’isola pubblicizzandola su instagram e YouTube, attirando sempre più turisti da tutto il mondo. Questo afflusso coinvolge in particolar modo le zone turistiche, la spiaggia di Canggu, quella di Kelingking Beach a Nusa Penida e le attrazioni turistiche di Ubud.


Una cosa di cui quasi nessuno parla, ma che colpisce quasi tutti coloro che vanno ad esplorare Bali è la Bali Belly: moltissime persone si ammalano durante la prima settimana a Bali, avendo febbre e problemi intestinali.

Per cercare di evitarla ti consigliamo di evitare l’acqua di rubinetto, non solo come bevanda ma anche per lavarti i denti, e scegliere con attenzione i luoghi dove vai a mangiare, evitando magari quelli in cui la pulizia non ti sembra delle migliori. 


Un’altra cosa che spesso non viene messa in evidenza di bali, ma che vale per tutte le zone turistiche del mondo, è la sicurezza in viaggio.

A Bali ci sono moltissime scam in cui cercano di far cadere i turisti, a partire da taxi e grab che chiedono cifre spropositate per le corse, a gente che cerca di venderti sostanze proibite con l’unico scopo di ricattarti minacciando di denunciarti se non paghi, e truffe sulle persone che noleggiano tavole da surf devastate, per poi quando si rompono chiedere una quantità di soldi spropositata. Attenzione anche molti furti, come caschi delle moto rubati, telefoni strappati dalle mani da motorini in corsa.


Questo video non ha assolutamente lo scopo di denigrare Bali, al contrario, lo stiamo facendo per darti consapevolezza di ciò di negativo che potresti trovare sull’isola, onde evitare che delle aspettative esageratamente alte ti lascino invece deluso del tuo viaggio. Noi sentiamo ormai Bali come la nostra seconda casa, e consigliamo a tutti di visitarla almeno una volta, per scoprire la magia e la connessione con la natura che abbiamo provato noi. 

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